[GUIDA] Come decapare e passivare l’acciaio inox dopo una saldatura

Guida pratica sul perché e come effettuare il decapaggio dell’acciaio inossidabile e successivo trattamento di passivazione per proteggere il metallo e diminuire il rischio di ossidazione.

Partiamo dalla base: cosa è il decapaggio e cosa è la passivazione.

Cosa è il decapaggio?

Il decapaggio è un’operazione effettuata per eliminare tramite gel decapante, la calamina, o scaglia di laminazione, e i residui di ruggine dai prodotti siderurgici laminati a caldo.

È uno dei metodi comunemente impiegati per la preparazione delle superfici di acciaio su cui si deve applicare il rivestimento protettivo anticorrosivo tramite la passivazione.
Viene anche impiegata per preparare barre e tubi di acciaio nelle trafilerie come operazione preliminare per migliorare il risultato finale.

Il decapaggio si effettua anche durante la lavorazione industriale del rame e degli ottoni. In questo caso l’operazione avviene in seguito alla ricottura dei materiali, procedimento necessario per fargli riacquistare una struttura metallografica apprezzabile andata perduta durante lo stress della laminazione. Il decapaggio si rende necessario poiché la ricottura provoca l’ossidazione dello strato superficiale, che viene asportato grazie ad un bagno di acido solforico (soluto in acqua al 10%) seguito da una lavatura e da una spazzolatura.

Cosa è la passivazione?

La passivazione è un processo per cui, grazie a particolari trattamenti elettrochimici o chimici, la superficie di un metallo o di una lega diventa meno solubile e meno soggetta a corrosione, in modo tale che risulti più resistente ai fenomeni ossidativi.

Perché devo decapare l’acciaio inox? Non è già inossidabile?

La risposta è no.

L’acciaio inossidabile, originariamente è ricoperto da un sottile strato di ossido di cromo, tecnicamente chiamato come strato di passivazione. E’ proprio questo sottile strato protettivo a rendere l’acciaio inox realmente inossidabile e a distinguerlo dagli altri metalli.

Nel caso in cui vengano effettuate delle lavorazioni sul materiale, come ad esempio saldature o smussature, questo sottile strato protettivo viene a mancare, rendendo così l’acciaio inox soggetto a deterioramenti come la comparsa di ruggine.

Proprio per questo motivo, per proteggere l’acciaio inox, va effettuato il processo di decapaggio e successivamente la passivazione.

Riepilogando…

Per rendere l’acciaio inox più resistente ai fenomeni ossidativi dopo una lavorazione sul materiale bisogna:

  1. Sgrassare per preparare al decapaggio
  2. Decapare per rimuovere calamina e ossidazioni
  3. Passivare per proteggere la superficie

Come faccio per decapare e passivare?

Vediamo adesso come effettuare i processi di decapaggio e passivazione su acciaio inox, ad esempio a seguito di una saldatura.

Quali strumenti devo utilizzare per decapare e passivare?

  1. Indumenti protettivi
  2. Pennello antiacido
    1. Pennello classico
    2. Pennello a spazzola
  3. Liquido sgrassante concentrato
    1. Sgrassante 2 Kg – liquido – Inox DMD G20
  4. Gel decapante (in ordine di efficacia e concentrazione)
    1. Decapante 1 Kg – gel – Sider/Antiox
    2. Decapante 5 Kg – gel – Sider/Antiox
    3. Decapante 3 Kg – gel – Polidek Gel Plus, professionale altamente concentrato
    4. Decapante 3 Kg – pasta – Inox D/P Super Plus, professionale altamente concentrato
  5. Passivante
    1. Passivante 3 Kg – gel – Passinox Gel, professionale altamente concentrato

1 passo: protezione individuale

La parte più importante è proteggersi dagli agenti chimici che si andranno ad utilizzare. E’ una cosa molto importante perché si tratta di acidi molto forti e concentrati che possono danneggiare la pelle o qualunque altra parte del corpo con cui vengano a contatto.

Dobbiamo dunque utilizzare dei guanti adatti e resistenti agli agenti chimici come questi, usare degli occhiali protettivi e una mascherina facciale filtrante.

2 passo: sgrassamento

Diluire l’INOX D/MD G20 da 1:1 a 1:3 con acqua pulita ed esente da cloruri o da altre specie in grado di provocare corrosione al manufatto.

Applicare il prodotto sulle superfici da trattare con una spugna oppure a spruzzo facendo attenzione a non usare strumenti in ferro.

Lasciare agire il prodotto per 5.20 minuti evitando che si secchi sulla superficie.

Risciacquare abbondantemente con acqua fredda e pulita ed esente da specie clorurate o corrosive.

Assicurarsi di asportare completamente il prodotto dal manufatto.

3 passo: decapaggio

Mescolare il prodotto per riportarlo alla sua omogeneità, utilizzando una bacchetta di plastica o di acciaio inossidabile, mai di ferro.

Stendere sul cordone di saldatura uno strato omogeneo e non troppo sottile di gel, con pennello a setole antiacido esente da parti metalliche.

Attendere che il prodotto reagisca fino a visualizzarne il colore tendente al verde.

Il tempo per un buon decapaggio varia da 10 minuti a più di 2 ore a seconda del tipo di saldatura, del materiale da trattare ed in funzione della temperatura esterna.

Trascorso il tempo di reazione, lavare accuratamente e abbondantemente con acqua fredda e pulita possibilmente in pressione.

L’acqua di lavaggio deve essere potabile e non deve contenere ioni ferro e cloruri (> 70 mg/l).

DOPO il Decapaggio, al fine di incrementare la resistenza alla corrosione, procedere alla passivazione della superficie.

4 passo: passivazione

Stendere sulla superficie da passivare uno strato non troppo sottile di gel con pennello antiacido (il pennello non deve presentare ghiera in ferro).

Lasciare reagire il prodotto almeno 2 ore, quindi risciacquare abbondantemente ed accuratamente con getto a pressione di acqua fredda pulita ed esente da specie clorurate o corrosive.

Per un trattamento ottimale, si consiglia comunque di lasciare agire il prodotto durante la notte (circa 12 ore).

Per una perfetta passivazione è necessario che i manufatti siano preventivamente sgrassati e decapati.

Fine!

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Avvertenze

Prima di utilizzare il prodotto, leggere attentamente la relativa scheda dati sicurezza.

Si consiglia di non utilizzare il prodotto alla luce diretta del sole o comunque su manufatti con temperatura superiore a 35°C.

Evitare di stoccare il prodotto alla luce diretta del sole o di esporlo a fonti di calore.

Le acque di lavaggio devono essere raccolte e trattate secondo normativa vigente.

Pur essendo le notizie, sopra riportate, frutto della nostra migliore esperienza, esse hanno un valore generale. Ogni caso specifico dovrà essere sottoposto ad una prova pratica da parte dell’utilizzatore che si assume la responsabilità dell’esito finale del lavoro. Queste informazioni non dispensano, in nessun caso, l’utilizzatore del prodotto dal rispettare l’insieme di norme legislative, amministrative e di regolamentazione relative al prodotto, all’igiene e alla sicurezza del lavoro.

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